Cortina non è solo Cortina. Me ne sono accorta quando ho smesso di pensare alla valigia: dopo mille cambi d’abito, in mezzo a un metti e togli, girando lo sguardo ai libri che di solito ti porti dietro. Tanto sai che certi luoghi non sono destinati alla lettura, ma alla movida. Dove le presentazioni di libri, anche se ci sono, paiono fnte. Al pari di un cornetto vegano, potresti davvero affermare che stai mangiando un gelato? Poi ho pensato: “Ma sai che ti dico, chiudo la cerniera e quello che resta è esattamente ciò che porterò”. Del resto il signifcato di un viaggio lo devi cercare senza dare nulla per scontato, fuori dai portoni aperti al pubblico. Per scoprire, con grande meraviglia, che i fratelli Vanzina sono solo un ricordo lontano. Un film vintage che qualche nostalgico interpreta ancora, con le valigie piene di cachemire e la bocca spalancata il sabato sera. E allora fdatevi di me, seguitemi nel cuore delle Dolomiti, dove pulsano le storie. Dove le stelle non sono solo le stars, ma quelle piccole luci che di sera puoi raccontare.
Una dandy a Cortina
Arrivo nel pomeriggio all’Hotel Ambra, posizione invidiabile a pochi metri dall’isola pedonale, proprio vicino ai negozi più cool del paese. Ad accogliermi la proprietaria, Elisabetta Dotto, una bellissima locandiera 2.0 nata e cresciuta si può dire in albergo, nella tradizione dell’ospitalità, prima con i nonni e poi con i genitori. “La sua camera si chiama La Mirandolina- mi dice sorridendo – è dedicata alla celebre protagonista della pièce di Goldoni e ispirata ai colori e alle scenografe di un teatro”.
Apro la porta ed entro in scena, i toni sono accoglienti, i velluti rossi e blu della stanza disegnano un palcoscenico immaginario. La mia valigia che pareva inutile e inconsistente inizia ad avere il suo signifcato e sarà riempita da li a poco, con un vecchio libro sulla vita di Eleonora Duse scovato in una libreria nel centro del paese.
“Le camere sono 24 e ognuna di loro ha un signifcato diverso- mi racconta Elisabetta – c’è quella fashion, dedicata alla moda con tessuti pregiati e morbidi cuscini in pelliccia, ma anche la camera Conte Max, dedicata al cinema, che deve il suo nome al celebre flm girato a Cortina d’Ampezzo nel 1957 con Alberto Sordi
e Vittorio De Sica. E poi le camere della Natura, con tinte e materiali ispirati alla terra e le bellissime suites all’ultimo piano”.
Così, fra velluti e profumi del tempo si faceva avanti la convinzione che stavo proprio nella pagina giusta, bianca come la neve e pronta per essere scritta.